Attenzione! Questo articolo sulla definizione di content marketing potrebbe sembrare una barbarie per i puristi della pubblicità, tuttavia scaturisce da una riflessione che il lettore sicuramente troverà conveniente almeno in un 60% dei casi.

Prima di parlare del cosidetto marketing dei contenuti, ci tengo a fare un piccolo preambolo.

L’evoluzione della pubblicità

Sebbene il mondo della pubblicità sia in costante evoluzione, negli ultimi 50 anni, quelli che sono stati i cambiamenti più radicali dipendono la metodologia con cui questa viene fatta da un lato ed i supporti di cui si avvale per far passare il messaggio.

In tempi non sospetti, ed in molti casi ancora oggi, si parlava di pubblicità a risposta diretta. Il mercato era meno saturo, la scelta più limitata ed il consumatore medio meno bombardato di messaggi promozionali. In quel momento quindi per l’azienda media era sufficiente (semplificando molto) stabilire un mercato di riferimento, un messaggio e partire in quarta con la diffusione della pubblicità.

Si aveva quindi il potenziale consumatore che vedeva (dio solo sa quante volte), una pubblicità e decideva quindi se acquistare o no.

Poi è arrivato internet, la pubblicità pret-a-porter o super targettizzata che dir si voglia, i social media ed ad un tratto, un semplice messaggio rivolto ad una nicchia non è più stato sufficiente.

Il content marketing interviene in aiuto dei venditori e marketers per sopperire alla mancanza di interesse ed attenzione del consumatore moderno.

Ma quindi cos’è il content marketing?

Il content marketing è un insieme di strategie pubblicitarie basate sulla produzione di contenuti. Per far passare un messaggio promozionale si sfruttano quindi supporti e formati quali fotografie, video, brevi spot, articoli di blog, post sui social, redazionali ed editoriali etc.

Si è passati quindi dalla semplice grafica pubblicitaria in formato di cartellone o riquadro all’interno di un giornale o rivista, all’implementazione di un’intera narrativa (quasi sempre digitale) nella quale vengono coinvolti molto spesso persone e volti di persone concrete, non solo di testimonials e modelli.

E’ una disciplina che si può imparare? Assolutamente! Con il giusto livello di formazione, tanta esperienza e curiosità è un ramo del marketing che si può tranquillamente imparare. Ti consigliamo di iniziare da un libro come quelli che trovi a questo link.

Quali sono le modalità più comuni del content marketing?

Formato video

Clip e video di differenti lunghezze costituiscono il tipo di contenuto che più prepotentemente si sta imponendo nel panorama del marketing dei contenuti ed in ambito generale.

Dopo l’exploit di social quali YouTube e TikTok, tutte le altre piattaforme social si stanno adeguando facendo un lento ma inesorabile shift verso il video.

Anche con foto e grafiche si può implementare una strategia di storytelling che funziona, L’esempio di piattaforma dove queste vengono ancora apprezzate sono Instagram e Facebook per citare i più famosi ma anche altre quali behance, Flickr, Snapchat e molti altri ancora.

Il caro vecchio formato scritto è molto meno considerato dai più al momento ma costituisce comunque uno dei principali canali di comunicazione. Quando lo si applica al content marketing, lo si utilizza per digital PR, articoli per post, news, editoriali ed altro ancora.

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